L'informatico - Profili Caratteriali - parte seconda

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Riprendo la seconda parte della descrizione dei profili caratteriali degli operatori IT, convinto che la descrizione contenuta nelle righe seguenti possa contribuire ad una presa di coscienza da parte di molti Colleghi, circa l'immagine che con il tempo sono riusciti a trasmettere con il loro comportamento. Sono costretto a generalizzare l'esposizione del profilo caratteriale, consapevole che in realtà, l'intenzione di molti operatori è sicuramente nobile ed ispirata a principi di correttezza professionale. Ribadisco ad ogni modo che le descrizioni che seguono sono state raccolte e sintetizzate tenendo in considerazione le opinioni diffuse del mercato (i clienti). Quest'ultimi vedono le azioni ed i risultati ottenuti, secondo un ottica completamente diversa da quella degli operatori informatici.


L'informatico autodidatta : normalmente inizia da giovanissimo, solitamente nel sottoscala o in ambiente domestico con funzioni di ripostiglio. Dotato spesso di scarse capacità economiche, è costretto a documentarsi su fonti di informazione non proprio professionali, ad utilizzare macchinari di recupero non aggiornatissimi, a dedicarsi con passione nelle ore normalmente dedicate al riposo (o al sonno profondo), a sperimentare e ricercare soluzioni innovative prive di applicazioni pratiche ma utilissime per l'apprendimento dei trucchi del mestiere. I suoi interessi spaziano dallo sviluppo di software alle manutenzioni hardware. Caparbio e testardo nell'affrontare i problemi apparentemente privi di soluzione, viene spesso definito da amici e parenti "un genio dei computer". Riesce grazie a queste sue caratteristiche, a trovare dei "clienti - parenti" che approfittano del suo tempo per ottenere "soluzioni" a costo zero. Il più delle volte riesce, dopo moltissimi anni di pratica, ad ottenere una buona preparazione, oltre ad ottimi risultati nella soluzione di problemi. Afflitto da complesso di inferiorità nei confronti dei Dott., Ing., Prof. e Consulenti vari, raramente si addentra in disquisizioni accademiche, per non svelare al prossimo la sua scarsa conoscenza delle varie sigle ed acronimi utilizzati nelle discussioni per confondere gli interlocutori. Solitamente è una persona estremamente pratica e il suo ruolo principale nel mercato è quello del Tecnico (vedi parte prima).

L'informatico Laureato (appena laureato) : Il titolo conseguito lo rende, a suo parere, il depositario del sapere. Da un punto di vista teorico può fare qualsiasi cosa a qualsiasi livello. Oltre alle chiacchiere ed ai progetti su carta, difficilmente riesce a spingersi. Qualcuno soffre per tutta la carriera di questo sintomo, scegliendo la specializzazione del Consulente. Raramente si rende conto che la laurea non è altro che il primo gradino di un ascesa professionale che non finisce mai. La laurea è uno status professionale raggiunto e, il titolo accademico corrispondente un mero strumento di beffa per ottenere rispetto e disprezzare altezzosamente chi non ce l'ha. Disprezza gli autodidatti anziani, i tecnici, i programmatori, gli analisti, i progettisti ed in genere chiunque non appartenga (o sia al di sotto) del suo grado. Il grado di arroganza è direttamente proporzionale al punteggio conseguito. Spesso nei suoi discorsi relativi all'informatica, dà tutto per scontato e già risolto. Qualsiasi progetto o software o modello organizzativo sviluppato da altri è sicuramente considerato "una stupidaggine che chiunque era in grado di realizzare". Accetta di tutto, anche di lavorare inizialmente sottocosto, con l'obiettivo primario di crearsi "un parco clienti" che possa garantire referenze ed una nomea sufficiente che gli permetta di smettere di cercarne di nuovi. Di vedute molto ristrette e condizionate dallo studio della teoria, non possiede grande capacità di intravedere soluzioni estranee agli schemi classici o economicamente  vantaggiose.

L'informatico Laureato (anziano) : Gli anni di esperienza dedicata alla ricerca, allo sviluppo ed alla progettazione, oltre ai numerosissimi contatti con clienti ad alto livello, i suoi modi di vestire, parlare ed agire, lo rendono una figura che incute soggezione. Nessuno osa contraddire le sue verità e l'alone di prestigio che lo circonda lo aiuta nel contatto ed acquisizione di nuovi clienti che fanno di tutto per poterlo avere. E' assodato, e fa di tutto per farlo notare, che i piccoli clienti non gli interessano. Accetta incarichi solo se gli zeri dei compensi superano una certa cifra. Nel corso delle riunioni, quando prende la parola nessuno lo interrompe. Dai toni pacati e sempre cordiali, riesce con parole gentili e con il sorriso sulle labbra a dare del cretino a chiunque lo contraddica. A volte gira in compagnia del Laureato appena laureato per trasmettere ai giovani virtù e conoscenza. Messa da parte la superbia che lo contraddistingueva da giovane, diventa umile e consapevole del proprio status solo dopo molti anni di lavoro e dedizione.

L'informatico tuttologo : categoria pericolosissima riconoscibile solo dai Colleghi. Sa tutto, sa fare tutto, conosce tutti, ha sempre la soluzione giusta al posto giusto al momento giusto. La sua pericolosità è direttamente proporzionale al numero di persone che incanta con la sua logorrea. Non conosce il significato della frase "non lo so...". La sua fonte di informazione preferita è internet, da dove assorbe come una spugna annunci pubblicitari, frasi ad effetto, recensioni di prodotti, il tutto letto sempre in maniera superficiale. E' succube della pubblicità e difficilmente riesce ad esprimere un opinione che sia frutto del suo intelletto. La sua carriera è costellata di progetti lasciati a metà, rattoppati e messi insieme con un accozzaglia di prodotti sviluppati da terze parti, messi insieme alla meglio basandosi sulle loro caratteristiche pubblicizzate. Per lui infatti i messaggi pubblicitari rappresentano il verbo, la verità, la legge. Quando scopre che in realtà ciò non è vero, è abile nel nascondere gli inconvenienti cambiando i dati di progetto e dimostrando che il risultato è superiore alle aspettative ipotizzate in fase iniziale di sviluppo. Normalmente pratica forti sconti dagli importi proposti nel preventivo, convinto che ciò accontenti il cliente e che questi non si accorga dei suoi limiti. Predisposto allo scontro all'ultimo sangue quando viene messo a confronto con altri Colleghi, ignora completamente i termini quali Etica, Deontologia, Professionalità, Rapporti di Colleganza.

L'informatico tuttofare : diverso dall'Informatico tuttologo è convinto che maggiore è il settore di intervento che è in grado di coprire e maggiore sarà il fatturato annuo. Non concepisce il significato di Specializzazione, convinto che specializzandosi potrebbe perdere quelle che definisce "fette di mercato". Vede i clienti come una grande torta e pensa sempre ad una grande abbuffata. Egoista, avido ed insaziabile, non vuole spartire con gli altri nemmeno le briciole. Lodevole la sua caparbietà nel voler imparare più cose possibili, ma deprimente il risultato quando ci si accorge che le sue conoscenze sono appena superficiali. Non appena viene chiamato a risolvere una problematica appena più complesso del normale, è costretto a scegliere secondo due direttive a) chiama in aiuto qualche Collega b) si mette caparbiamente ad operare per tentativi sino a quanto il problema non è risolto, magari lavorando gratis altrimenti il conto lievita oltre il sopportabile ed il conveniente. La soluzione B è quella di norma preferita.

Grandesso Giovanni



tutti i profili caratteriali degli informatici scritto da Daniele Cianci - L'informatico - progettista informatico in teramo abruzzo